Quando è nata la denominazione DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore?
Durante il mandato di Presidente del consorzio Franco Adami il prosecco ha ottenuto la DOCG con tanto di pubblicazione in gazzetta del Decreto Ministeriale. La storia del prosecco è molto antica, in particolare la coltivazione dell’uva nella zona centrale della denominazione, nell’area di Conegliano Valdobbiadene. Qui le colline sono molto ripide e spesso si usa il termine “eroico” per indicare l’impegno e lo sforzo degli uomini che coltivano a queste pendenze. Impossibile usare macchine agricole, come succede in altre aree geografiche, qui è solo grazie all’uomo che le vendemmie possono compiersi.
L’area centrale di Conegliano ci sono circa 15 comuni che fanno parte della denominazione e che possono fregiarsi della DOCG, nello specifico della denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Alle zone periferichecomposte dal 9 provincie è stato permesso l’uso della DOC, con il più generico Prosecco DOC.
Per preservare al massimo l’uso non autorizzato del termine prosecco, il vitigno con cui si proce, che si aveva lo stesso nome, prosecco appunto, sarà rinominato in Glera. Il vitigno prosecco quindi cambia nome in Glera, in modo che chi faccia uso di quell’uva sia costretto a indicare in etichetta il termine Glera e non Prosecco.
E’ un gioco di parole, vi capisco, ma questo è quanto!
Sul finale vorrei riportare l’attenzione sulla differenza che c’è tra coltivare uva nelle colline centrali di Valdobbiadene rispetto alle zone periferiche. La qualità delle uve, il terroir e lo sfruttamento della natura sono a livelli molto differenti.